Intervista di Logistica Management a Marcello Corazzola

La rivista “Logistica Management” ha intervistato il nostro Managing Director e membro del board Marcello Corazzola.

Scenario

Carenza di materie prime, aumento dei costi, interruzioni delle supply chain globali, insomma tutto quanto accaduto in Italia e nel mondo fra il post Covid e l’invasione Russa dell’Ucraina… Tante le criticità che avete dovuto affrontare nel 2022. Come è stato possibile? È questo comunque il compito normale della logistica, con le armi organizzative e tecnologiche sempre utilizzate per gestire l’imprevisto, oppure è stato un anno straordinario che ha richiesto azioni straordinarie?

E per il 2023, che cosa prevedete e per che cosa vi state attrezzando?

Sentiamo spesso ripetere che siamo ancora in “crisi” o che “la parte peggiore della crisi sta per arrivare”. È una parola che in azienda abbiamo cancellato dal nostro vocabolario. Questa scelta è dettata dalla consapevolezza che siamo entrati in una nuova dimensione di mercato in cui non c’è alcuna predicibilità delle dinamiche geopolitiche che in un’economia interdipendente determinano dal giorno alla notte cambiamenti radicali. Pensare che si tratti di una “crisi” ci porterebbe a pensare che passerà e che non possiamo fare nulla per porvi rimedio. Pur tuttavia, anche se molto di quanto viviamo in azienda è di natura esogena, gli elementi proattivi che le aziende possono adottare e che noi in primis abbiamo adottato sono innumerevoli. Il primo elemento è stato per noi definire con chiarezza quale posto vogliamo occupare nel mercato della logistica. Sempre più ci spostiamo da una logica di semplice commodity ad una logistica ad alto valore in cui soluzioni tecniche, operative, sostenibili e digitali sono predominanti nella nostra proposta. Inoltre, sempre più risulta determinante l’equilibrio tra competitività e cooperazione. Da soli non possiamo affrontare le sfide del futuro. Abbiamo pertanto acquisito aziende importanti in Germania come Universal Transport e Züst & Bachmeier Project ed abbiamo incrementato la rete di nostri partner. In ambito LTL e Groupage ad esempio il nostro network europeo di magazzini per il consolidamento e il deconsolidamento della merce è passato da 350 punti distributivi e/o delivery point a oltre 700.

Sostenibilità e decarbonizzazione

La sostenibilità ambientale è un tema sempre più urgente, ma può essere anche un argomento divisivo. Lo vediamo ad esempio parlando di motori, fra i promotori di soluzioni innovative, come elettrico o idrogeno, e i difensori del motore termico, ancorché alimentato con carburanti non fossili, come unica base su cui costruire una transizione ecologica graduale. Quello che vi chiediamo allora è quale sia il vostro approccio al tema della sostenibilità ambientale. Perseguite obiettivi di sostenibilità “a tutti i costi”, traguardando un lungo termine, oppure pensate che sia più opportuno adottare un approccio a tappe, che prenda in considerazione le esigenze dell’oggi, oltre che quelle del domani? In ogni caso quali sono i progetti e le iniziative concrete che avete messo in campo? Qual è, in generale, la vostra idea di sostenibilità?

L’incertezza determina immobilismo solo per chi non è abituato al cambiamento e all’innovazione. Prendiamo ad esempio il tema dei carburanti alternativi. Possiamo trovare elementi di criticità su qualunque soluzione presente sul mercato o che arriverà. Per molti questo significa non muoversi affatto. In Gruber Logistics abbiamo un approccio radicalmente diverso. L’anno scorso abbiamo messo su strada il nostro primo truck elettrico in ambito distributivo. Usiamo regolarmente carburanti alternativi come LNG, Biolng e Biodiesel. Partecipiamo attivamente in progetti di ricerca internazionali su mezzi elettrici e idrogeno e collaboriamo attivamente con la Commissione Europea alla definizione delle policy comunitarie su questo tema. Troppi costi e troppi rischi per le PMI italiane? Se può risultare difficile approcciare questi temi dobbiamo sempre tenere in considerazione la possibilità che abbiamo di ottimizzazione del carichi e dei network distributivi. Se calcoliamo il fatto che la merce più trasportata in Europa è aria e che sono molti i km a vuoto che le aziende effettuano ogni giorno capiamo che possiamo ridurre gli impatti ambientali delle nostre catene anche solo ottimizzando i nostri processi. La sfida ambientale non è una partita che possiamo scegliere di non giocare. Se non lo facciamo perdiamo di sicuro.

Il fattore uomo: operaio o manager?

Qual è l’effetto dello sviluppo tecnologico sul fattore umano? È un contributo abilitante, cioè che consente di migliorare le competenze della persona, portandola a svolgere compiti esecutivi con un approccio sempre più manageriale? Oppure al contrario ne svilisce le funzioni? Considerando le attuali difficoltà nella ricerca di personale, su quali profili puntate maggiormente: pedine o strateghi?

Il tema non è su quali figure professionali puntare ma ricercare competenze e permettere alle persone in azienda di crescere e migliorare. Gruber Logistics ha mantenuto una crescita intorno al 28.5% in questi ultimi due anni. Un’evoluzione davvero importante ed in gran parte determinata dal coinvolgimento delle nostre persone e di nuove figure in questo processo di sviluppo. Un esempio è  il modus operandi con cui abbiamo scelto di operare nella contract logistics e nell’LTL in Italia attraverso l’acquisizione diretta di personale. Riteniamo che solo la gestione diretta delle persone possa consentirci di implementare più velocemente miglioramenti tecnologici, crescere nella qualità del servizio, ottimizzare la capacità di lettura e analisi dei dati.

Certamente questo approccio al mercato è focalizzato sul fornire una logistica ad alto valore aggiunto e sostenibile dal punto di vista sociale. Solo in Italia, la nostra Business Unit contract logistics ha visto l’anno scorso un incremento di 120 addetti. Un passo fondamentale per implementare  metodologie di ingegneria organizzativa volte a creare una logistica ad valore incentrata su soluzioni, sviluppi informatici, deployment di nuove tecnologie e innovazione. Ci poniamo di fatto in totale contrapposizione rispetto ad una logistica a basso costo che ha portato molte aziende del nostro settore a coprire i costi anche a discapito del personale indirettamente impiegato. Il tema dell’attrattività come azienda è assolutamente centrale. A fine 2020 festeggiavamo 1000 dipendenti. Oggi, considerando anche le recenti acquisizioni siamo, oltre 2200. In termini di attrattività direi che non siamo secondi a nessuno.

Per vedere l’articolo proposto dall’associazione di categoria FIAP clicca qui: Inchiesta Logistica Italiana | FIAP Autotrasporti

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